
I quattro operatori di Medici senza frontiere rapiti in Darfur sono stati "rilasciati dai sequestratori senza aver pagato alcun riscatto", ne' per loro c'era stata alcuna "richiesta di tipo politico". Lo affermano fonti di Msf.
I quattro, fra i quali il medico italiano Mauro D'Ascanio, stanno bene e sono in viaggio verso El Fashir, dove si prevede arriveranno fra circa quattro ore. La Farnesina ha confermato la loro liberazione.
Il medico italiano Mauro D'Ascanio, la canadese Laura Archer, il francese, Raphael Meonier, e il guardiano sudanese erano stati rapiti mercoledi' nel Nord del Darfur da un commando armato che aveva fatto irruzione nel loro ufficio. Con loro era stato rapito un quinto cooperante sudanese, rilasciato poco dopo. I rapitori, che non sono stati identificati, avevano chiesto un riscatto secondo quanto riferito da Mohammed Yousif Kibir, governatore del Nord Darfur, il cui ammontare non è stato precisato.
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha espresso viva soddisfazione per la notizia dell'avvenuta liberazione del connazionale Mauro D'Ascanio e degli altri operatori di 'Medici senza frontiere' rapiti ieri in Darfur. Lo rende noto un comunicato del Quirinale.
Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha accolto con "soddisfazione" la notizia della liberazione degli ostaggi in Darfur, tra cui l'italiano Mauro D'Ascanio. Lo riferisce la Farnesina, sottolineando che "ancora una volta il silenzio stampa e la forte collaborazione istituzionale hanno prodotto un risultato importante e atteso. "Siamo felici - risponde al telefono Andrea Pontiroli, un operatore di Msf - ma preferiamo non dire nulla per ora. I familiari di Mauro si riservano di fare una dichiarazione domani mattina".
Notizia pubblicata il 14/03/2009
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